Effetti della terapia di risincronizzazione sulla funzione sistolica dei pazienti con insufficienza cardiaca
A cura di Mauro Mennuni, U.O. Cardiologia, O.C.O. S.Filippo Neri, Roma
La terapia di risincronizzazione cardiaca ( CRT ), mediante stimolazione del ventricolo sinistro o di entrambi i ventricoli, migliora la funzione sistolica nei pazienti con insufficienza cardiaca e ritardo della conduzione intraventricolare.
Il sito di stimolazione del ventricolo sinistro che consenta l’effetto emodinamico migliore non è stato ancora ben definito.
Il presente studio ha confrontato la risposta emodinamica alla stimolazione della parete libera ventricolare sinistra o di quella anteriore, mediante passaggio nel seno coronario, rispetto alla stimolazione biventricolare.
Trenta pazienti, arruolati nello studio PATH-CHF III, con classe NYHA media 2.7, durata media del QRS 152 msec ed intervallo PR medio 194 msec, sono stati stimolati con differenti modalità: parete anteriore ventricolare sinistra, parete laterale, biventricolare (apice ventricolo destro-parete anteriore o parete laterale).
Come indice di funzione ventricolare è stato usato la massima velocità di variazione pressoria positiva durante la fase isovolumetrica ventricolare sinistra (+dP/dtmax) e la variazione di pressione aortica (Pao).
La stimolazione a livello della parete laterale isolata o in modalità biventricolare ha prodotto un maggiore aumento sia del +dP/dtmax ( + 14% e +12% rispettivamente) sia della Pao (+ 6% vs +5%) rispetto alla stimolazione della parete anteriore isolata o accoppiata con quella ventricolare destra (+dP/dtmax 6% e 5%, Pao 4% e 5%).Tali effetti presentano una significatività elevata (p